Quattro itinerari che racchiudono una parte di quanto la bellissima isola ci può raccontare. Lasciamoci abbagliare dalle sue meraviglie. Ci scusiamo già adesso per le ripetizioni in merito ai “paesaggi stupendi”, ma vi assicuriamo che questi posti sono veramente così: una meravigliosa visione!
La Trinacria, terra di conquistatori.
La Sicilia è la più grande isola del Mediterraneo e la regione più estesa d’Italia. Una storia antichissima che inizia nel 12.000 a.C.. Colonizzata dai Greci e dai Fenici, per 600 anni fu teatro di battaglie cruente. Venne conquistata dai Romani e nel Medioevo da Vandali, Ostrogoti, Bizantini ed Arabi. Divenne un Regno con i Normanni, poi coi Borboni fino all’Unità d’Italia.
Il Trapanese racchiude sia tesori naturalistici che archeologici. Vasti territori assolati che hanno subito il dominio di tanti conquistatori molto diversi tra loro. Ognuno ha lasciato un segno indelebile. Noi abbiamo la fortuna di poterli ammirare. La viabilità presenta lacune per asfalto, illuminazione e cartellonistica. Prestate attenzione!
La sua bandiera
Realizzata nel XIII sec. e composta da uno scudo alla francese che raffigura la triscele con il gorgoneion e le spighe. La Triscele (o trinacria) è un essere a tre gambe di origini asiatiche trovata in una terracotta ad Agrigento a comprova della colonizzazione da popoli lontani. Il Gorgoneion è una testa di donna con serpenti al posto dei capelli: gli studiosi pensano che sia la mitologica Medusa o la personificazione del tempo e della saggezza. Le spighe derivano dal simbolo di fertilità, ai tempi dei Romani la Sicilia era chiamata “il granaio” di Roma.
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IND. STRADALI 1° it. 150~km / 3h 35m (Google Maps)
IND. STRADALI 2° it. 100~ km / 2h (Google Maps)
IND. STRADALI 3° it. 115 km / 2h 30m (Google Maps)
IND. STRADALI 4° it. 120 km / 2h 30m (Google Maps)
1° Sicilia Occidentale: San Vito Lo Capo – Erice – Segesta
Itinerario intenso che si snoda su strade panoramiche. La litoranea SP16 che parte dalle spiagge bianche di San Vito, la collinare SP31 da Trapani ad Erice con tante curve strette. L’entroterra brullo con la tortuosa strada SS13 alla scoperta delle meraviglie dell’antichità di Segesta. Il rientro percorrendo la SS57 poco trafficata (asfalto compromesso) che attraversa la silenziosa campagna siciliana. (Potete optare per il tragitto d’andata).
San Vito Lo Capo è mare e cibo! Una stupenda spiaggia di sabbia bianca con le acque cristalline ed il fondale che degrada lentamente. Adatta alle famiglie e a chi ama un panorama spettacolare. Merita il soggiorno (minimo di 2 gg) per poter ammirarne i colori durante il giorno e la notte. Affollatissima nei mesi estivi ed a settembre in occasione del rinomato “Cous Cous Fest“. Vi consigliamo le gite in catamarano che partono dal porticciolo del paese e che vi mostrano la Sicilia occidentale dal mare, un’angolazione differente da “in piega sulla moto”. Un doppio consiglio: gustate le sue prelibatezze a base di pesce e sopratutto i dolci. Vi rimarranno nel cuore.
Dalla terra al cielo
Posta sulla sommità del Monte San Giuliano (751 m. slm) a pochi km da Trapani, Erice è una particolare meta turistica che affascina gli stessi siciliani. I suoi panorami sconfinati (nelle giornate limpide si scorge l’Etna), la pianta urbanistica a triangolo equilatero, il vento perenne che mescola il profumo del mare e dei fiori, il borgo medioevale intricato sono le sue caratteristiche principali. Il tutto impreziosito da una storia antichissima legata al culto della dea della fecondità e dell’amore, Venere. Meritano la visita la Chiesa Matrice, le mura, il Castello di Venere (XII sec.) e le sue vie tortuose con scale e piazzette dove si affacciano i tipici negozi dove gustare i prodotti locali. (Per salire in quota potete utilizzare la funivia posta a Trapani, ai piedi del monte.)
Fu una delle principali città dell’antichità siciliana, simbolo della Sicilia occidentale. In conflitto con Selinunte, fu definita la Città della Giustizia. A Segesta la vista del grandioso Tempio che si staglia all’orizzonte lascia senza fiato. Eretto alla fine del V sec. a.C. dagi Elimi (popolazione proveniente da Troia) ed ancora intatto: 36 colonne distribuite su un perimetro di 175 metri. Maestoso ed affascinante. Distante 10 minuti di camminata si trova il Teatro del III sec. a.C. (18,40 m diametro – capienza 4.000 posti) con la scena orientata a nord verso il mare (a dispetto del solito sud) per utilizzare come scenografia lo stupendo panorama. Vi consigliamo di visitare il sito archeologico con calma per poter godere al meglio l’atmosfera di questi luoghi antichissimi.
2° Sicilia Occidentale: Riserva dello Zingaro – Scopello – Castellammare del Golfo
Itinerario che predilige la costa. Dalla spiaggia sabbiosa di San Vito Lo Capo agli scogli ed i sassi della Riserva dello Zingaro (SP16 e SS187). Per poi ritornare alla sabbia di Castellammare con il suo centro storico (SP63). Strada panoramica molto bella. Un po’ stretta presso la Riserva. Paesaggi stupendi. Vi stancherete di fare le foto.
Istituita nel 1981, la Riserva dello Zingaro è un’oasi naturale che racchiude spiagge selvagge, tonnare ristrutturate, vegetazione rigogliosa e fauna (uccelli e mammiferi) molto ricca. Da visitare a piedi tramite percorsi ben segnalati oppure dal mare con la barca. Un tripudio di colori e profumi ineguagliabile. Il panorama e l’atmosfera meritano la sosta (anche per tutta la giornata). Vi consigliamo di visitarla fuori dai mesi estivi dove risulta molto difficile persino il parcheggio.
Lungo la litoranea in zona Riserva vi consigliamo di visitare il borgo contadino di Scopello sorto nei pressi di un baglio settecentesco. Un antico casale arabo dove si mangiano le specialità siciliane all’ombra di un gigantesco salice secolare ed attorniati da uno spettacolare panorama. E’ un angolo tranquillo ed assolato. Scendendo a piedi dal paese si arriva alla tonnara (ora resort esclusivo) che si affaccia sui faraglioni e la costa a picco sul mare blu.
Importante nodo commerciale nella Sicilia occidentale del medioevo, ora Castellammare del Golfo è una tipica città costiera. Centro storico con castello saraceno che ospita un museo. Piazze, vie, balconate e scalinate che insieme alle case si protendono verso il mare. Spiagge sabbiose ed un porto turistico punto di partenza per gite in barca. Rinomata nei mesi d’estate, ha un’attività di intrattenimento molto viva e diversificata.
3° Sicilia Occidentale: Saline di Trapani – Salemi
Itinerario che segue il tortuoso litorale SP16 – SP21 passando per la Riserva naturale delle Saline, la città di Marsala e alle sue spiagge con la SP84 . Proseguiamo addentrandoci nell’entroterra siciliano con la SP53 – SP188 e ci gustiamo la splendida Valle del Belice fino a Salemi. Strade panoramiche molto belle.
La Riserva naturale Saline di Trapani e Paceco (gestita dal WWF) è un triplice punto di interesse. Il paesaggio inusuale tra vasche d’acqua blu – rossa e bianca, una sessantina di mulini a vento, i cumuli di sale bianchi riparati dalle tegole rosse. La storia di questo lavoro di origini antiche ed ancora importante per gli abitanti siciliani. L’habitat naturale ideale per tantissime specie di uccelli migratori (fenicottero rosa, falco di palude, ecc.). Tutto questo rende la riserva un’esperienza unica nel suo genere. In un ex magazzino è stato allestito il Museo del Sale. Bisogna prenotare la visita tramite mail. E’ visitabile tutto l’anno.
Arroccata sulla pendici del Monte delle Rose, Salemi è attorniata dalle vigne e gli uliveti della Valle del Belice. Fondata dagli Elimi intorno al 1.000 a.C., nonostante i 4 terremoti subiti (l’ultimo nel 1968) il centro storico medioevale è ben conservato. Un imponente castello normanno, numerosi palazzi storici realizzati in arenaria (detta “pietra campanella”), chiese, un quartiere ebraico ed islamico. Un intricato insieme di viuzze, vicoli, cortili e scalinate su strapiombi. Da fare assolutamente la salita ad elica che conduce alla sommità della città per ammirare un panorama mozzafiato. Viene definita la “Città dei pani” per la tradizione secolare nella lavorazione del pane devozionale durante le celebrazioni (ad esempio la Festa di San Giuseppe, Sant’Antonio Abate, ecc.).
4° Sicilia Occidentale: Cuba di Delia – Selinunte
Itinerario che esplora l’entroterra siciliano da Salemi a Mazara del Vallo seguendo la rapida SS119 e la meno trafficata SP25. Successivamente la costa con le spiagge assolate mazaresi seguendo le curve della SS38 ed arriviamo al Parco Archeologico tramite la SP51 – SP56. Ritorniamo all’interno lungo la SS115 – Strade panoramiche molto belle.
Lungo la strada che collega Castelvetrano al Lago della Trinità (lago artificiale per irrigazione del 1959) incontriamo la Chiesa della Santissima Trinità. Un piccolo gioiello di architettura normanno-bizantina realizzata nella prima metà del XII sec. chiamata la “Cuba di Delia”. Un esemplare architettonico raro della Sicilia occidentale, in quanto unica chiesa a pianta centrale a croce greca ed ancora integra. Si caratterizza all’esterno da tre absidi pronunciate che si sviluppano sul lato orientale collegandosi idealmente alle tre porte di ingresso. Le laterali erano riservate agli uomini e la centrale alle donne.
All’interno la struttura si slancia con una cupola a sesto rialzato sostenuta da arcate a sesto acuto che si innestano su quattro colonne, due di marmo cipollino e due di granito rosso, dotate di capitelli decorati con foglie d’acanto. I bracci della croce sono voltati a botte mentre gli incroci angolari sono chiusi da crociere. Al fine ‘800 fu restaurata dall’architetto palermitano Patricolo, per conto della famiglia Saporito (ancora oggi proprietaria), e nella parte sottostante ricavò una cripta che contribuisce con la sua bellezza a rendere ancora più suggestiva l’atmosfera di questo luogo.
La bellezza senza tempo
Arriviamo al punto più a sud del nostro itinerario, il Parco Archeologico di Selinunte (il più grande di Europa). Avamposto greco di 100.000 persone fondato nel 650 a.C. e distrutto nel 409 a.C. durante la guerra con gli Elimi di Segesta e gli alleati Cartaginesi, in uno dei più sanguinosi massacri del mondo antico. Venne abbandonata nel corso dei secoli e riapparve solo nel ‘800 con i primi scavi di archeologi inglesi. La sua peculiarità è la visione dell’intera disposizione dell’antico insediamento. La zona sacra dei grandi templi sulla collina orientale, l’Acropoli murata sul promontorio marino tra le foci dei fiumi con i due porti, la città arroccata sulla collina e l’area sacra occidentale oltre il Modione.
Le sculture trovate negli scavi si trovano nel Museo Nazionale Archeologico di Palermo. Fa eccezione l’opera più famosa, l’Efebo di Selinunte, che oggi è esposto presso la Casa del Viaggiatore, a ridosso dell’acropoli. Selinunte è l’antica Sicilia occidentale che vi affascinerà per la bellezza del sito, che il paesaggio marino e la vegetazione mediterranea. Vista la grandiosità del luogo la visita è abbastanza impegnativa: 6 km di camminata tra andata e ritorno (previsti trenini elettrici) per una durata media di mezza giornata.
Sicilia occidentale a tavola
La Sicilia offre di tutto e di più. Partiamo dalla colazione da campioni con granita, panna e brioches. I gusti gelso, mandorla e caffè sono un tripudio di bontà. E bisogna ripetersi per la pasticceria. Il cannolo, la cassata e molto altro fanno parte di questi luoghi. Sono una loro caratteristica e nel contempo l’essenza. I piatti di pesce sono innumerevoli. Una menzione particolare al cous-cous di pesce ed al “pane cunzato“. Vi consigliamo di provarli. Vi assicuro che avrete nel cuore e nella testa sia paesaggi che le prelibatezze gastronomiche.