LA CAMPAGNA PARMENSE DI GIUSEPPE VERDI

“Va pensiero sulle ali dorate…”

Itinerario piacevolissimo tra dolci curve e città storiche nella splendida campagna parmense ripercorrendo i luoghi amati del grande maestro Giuseppe Verdi (1813 – 1901), compositore di bellissimi melodrammi lirici. – Percorso di 90 km totali per 2 ore.

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IND. STRADALI – MAPPA (Google Maps) 


“Libiamo ne’ lieti calici…”

Partiamo da Colorno (Pr), cittadina legata a Maria Luigia d’Asburgo moglie di Napoleone e duchessa di Parma. Da visitare assolutamente la stupenda Reggia di Colorno con il suo magnifico giardino. Un complesso monumentale con oltre 400 sale affrescate e riccamente arredate, corti e cortili, lungo il torrente Parma. Una parte è sede dell’ALMA, la prestigiosa scuola internazionale di cucina italiana fondata da Maestro Marchesi.

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Fra i monumenti caratteristici la Torre delle Acque di 28 m. (1718), in ristrutturazione, che convogliava le acque del torrente Lorno verso le fontane del giardino ducale. E L’Aranciaia – sede del Museo dei paesaggi di terra e di fiume, la Chiesa di Santo Stefano, la Cappella Ducale di San Liborio ed il Duomo.

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Costeggiando il fiume Po arriviamo a Roccabianca (Pr), prezioso borgo dal pregevole Castello o Rocca dei Rossi del ‘400. Fu erettto dal Magnifico PierMaria Rossi per la sua amata Bianca Pellegrini. Ora è la sede del Museo della Distilleria.

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Proseguiamo per Zibello (Pr), paese con le pittoresche Piazze Garibaldi e Guareschi dove si affaccia l’edificio gotico-fiorito Palazzo Pallavicino. E’ la patria incontrastata del Culatello, gustoso salume insaccato stagionato nella nebbia e nell’ umidità (vedasi fondo pagina).

Ed infine passiamo per Polesine Parmense (Pr), antica proprietà dei Signori Pallavicini e porto fluviale. E’ sede (insieme ai paesi precedenti) della curata manifestazione gastronomica November Porc” tutta da gustare e vivamente consigliata!

“La donna è mobile, Qual piuma al vento…”

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Le dolci curve della bassa parmense ci portano a Villa Verdi di S.Agata di Villanova sull’Arda (Pc). Fu la dimora più amata da Giuseppe Verdi che l’acquistò nel 1848. E poi la modificò per renderla a suo piacimento (ed è rimasta così). In questo luogo visse felicemente dal 1951 insieme alla sua seconda moglie Giuseppina Stepponi. Qui si dedicò alla pioppicoltura, l’allevamento di cavalli, l’irrigazione dei campi e l’enologia. Senza ombra di dubbio merita la visita sia dell’abitazione che del bellissimo giardino.

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Procediamo fino a Busseto (Pr). E’ una cittadina che conserva l’antico impianto urbano a maglia ortogonale ed i tre torrioni delle mura. La Rocca del 1250 e rifatta neogotica nel XIX secolo dove ha sede il Teatro Giuseppe Verdi utilizzato dal maestro in gioventù. La Collegiata di San Bartolomeo con pregevoli decorazioni in terracotta esterni ed eleganti stucchi rococò e dipinti all’interno. Nell’adiacente Oratorio della Santissima Trinità, il 4/05/1836 vennero celebrate le nozze tra Giuseppe Verdi e Margherita Barezzi. la prima moglie.

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Sempre a Busseto si trova la Casa di Antonio Barezzi, suocero di Verdi, con arredi originali ed un percorso espositivo ricco di cimeli verdiani di grande valore storico. Il neoclassico Palazzo Orlandi dove Verdi compose Luisa Miller, Stiffelio, Rigoletto e Il Trovatore, e il seicentesco Monte di Pietà, sede dell’istituzione che garantì al giovane Verdi la sua formazione di musicista a Milano. Oggi ospita una Biblioteca con oltre 35.000 volumi antichi e moderni.

Ed isolata dal paese, potete ammirare la Villa Pallavicino, dove dal 2009 ha sede il Museo nazionale “Giuseppe Verdi. “Quasi di fronte alla villa, si erge il complesso francescano di Santa Maria degli Angeli.

“Celeste Aida, forma divina, mistico serto di luce fior…”

Proseguiamo il nostro bellissimo itinerario arrivando a Roncole Verdi (Pr). Quì si trova la Casa Natale di Giuseppe Verdi. E’ un moderno Museo multimediale dove è possibile visitarlo autonomamente grazie ad un iPad ed un paio di cuffie. Vi immergerete nel tempo che il Maestro fu bambino grazie ad esperienze uditive (suono tridimensionale) e visive (proiezioni ombre/immagini). Da scoprire coi vostri occhi.

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Guidando “leggeri” come le celebri arie verdiane passiamo per Soragna (Pr), antico feudo dei Pallavicini. Assolutamente da visitare la Rocca Meli Lupi (1385). Con la poderosa difesa a quattro torri ed un ampio fossato essa è divenuta nel secolo successivo una sfarzosa residenza principesca. Ancora oggi proprietà della Famiglia Meli Lupi (visitabile) presenta ricchi saloni mirabilmente affrescati e coi mobili originari. La leggenda narra che nel castello si manifesti il fantasma di “Donna Cenerina”, lo spirito di Cassandra Marinoni uccisa nel 1573 dal cognato.

D’interesse il Museo del Parmigiano Reggiano dove sono collocati i reperti inerenti alla produzione – la trasformazione – la stagionatura e la commercializzazione del famoso formaggio tra la seconda metà dell’Ottocento e la prima metà del Novecento.

“Vieni e senti del mio core il frequente palpitar…”

Pochi km e tantissime cose da ammirare ed assaporare. Ci spostiamo a San Secondo parmense (Pr), importante centro agricolo con una lunga strada centrale su cui affacciano i monumenti più importanti. La quattrocentesca Chiesa dell’Annunciata, decorata da preziosi dipinti. E la Rocca dei Rossi, appartenuta alla nobile famiglia legata ai Medici e i Gonzaga (per approfondire guardate itinerario dedicato a “I principi Gonzaga”). Ben conservata. Nella prima settimana di giugno è sede di una rievocazione storica molto suggestiva.

A pochi passi è allestito il Museo Agorà Orsi Coppini dedicato all’olivo e all’olio tra piante secolari, antichi frantoi e attrezzature di produzione (visite su su prenotazione). Nell’ultima domenica di agosto ha luogo la fiera dedicata alla Spalla di San Secondo (vedasi fondo pagina).

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Si prosegue per le stradine di campagna passando per Fontanellato (Pr) con la sua Rocca Sanvitale circondata da un ampio fossato, che racchiude diversi capolavori, tra cui la saletta dipinta dal Parmigianino (1524) e lo stendardo della Beata Vergine. (1654). A poca distanza si può contemplare il Santuario della Beata Vergine del Rosario gestito dai Frati predicatori (domenicani).

Proseguendo a Fontevivo (Pr) si trova l’Abbazia cistercense di Santa Maria di Vivofonte fondata nel 1142, di aspetto romanico e ben conservata, ospita diverse opere significative.

“Sempre libera degg’io folleggiare di gioia in gioia…”

Passando per Ponte sul Taro, eretto da Maria Luigia nel 1816 con le sue 20 arcate per m.565~ fu il ponte più lungo d’Europa, arriviamo a Parma, tappa finale del nostro viaggio. Città incantevole che rispecchia pienamente la tipicità emiliana della gente e dei luoghi. Ricca di monumenti storici e religiosi che meritano un soggiorno minimo di un weekend (vedi Portale del turismo di Parma).

Ogni ottobre si festeggia la nascita del Grande Maestro Giuseppe Verdi con manifestazioni ed importanti concerti (vedi programmazione).

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La raffinatezza delle opere di Giuseppe Verdi si assapora nel cibo di questi luoghi

In queste terre nebbiose ed umide il maiale è il Re della tavola. Vi proponiamo due prodotti eccelsi e di ineguagliabile valore di cui vi ricorderete negli anni a venire. Naturalmente vi sentirete obbligati a ritornare!

Il Culatello di Zibello

Il Culatello di Zibello è sinonimo di patrimonio culturale, di arte, di Pianura Padana, di tradizione, di Fiume Po. Una ricchezza di queste terre e di questa gente. Un salume DOP (denominazione d’origine protetta) composto dalla coscia suina mondata e rifilata. Sottoposta a salagione con sale, pepe ed aglio e successivamente stagionata. Una squisitezza del palato da assaggiare dai produttori del Consorzio che garantisce e tutela questo prodotto.

La Spalla di San Secondo

La Spalla di San Secondo è uno dei salumi parmensi più antichi e tradizionali. Viene ricavato dalla spalla anteriore del suino. Ci sono due versioni. La CRUDA prevede la stagionatura con/senza osso per 18 mesi e viene servita affettata sottile. La COTTA viene disossata, rifilata, salata e dopo una brevissima stagionatura di 30/40 giorni cotta in acqua e vino bianco/rosso. Viene servita tiepida e tagliata grossolanamente ed accompagna la torta fritta e/o la polenta. Vi consiglio di provarla in tutte due i modi. Una curiosità: Giuseppe Verdi era un appassionato di questo salume e gradiva farne omaggio agli amici.

Se volete conoscere più approfonditamente la cucina tradizionale locale vi consigliamo di intraprendere questi due squisiti itinerari (validi in ogni stagione!) :

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